Iris Origo, biografa e storica anglo-americana di fama internazionale, descrive gli anni meravigliosi, ma talvolta molto difficili, trascorsi a La Foce nei suoi due libri autobiografici, Immagini e Ombre e Guerra in Val d’Orcia.
Iris Origo, biografa e storica anglo-americana di fama internazionale, descrive gli anni meravigliosi, ma talvolta molto difficili, trascorsi a La Foce nei suoi due libri autobiografici, Immagini e Ombre e Guerra in Val d’Orcia.
In questo diario degli anni 1939-40, pubblicato postumo, si racconta l’atmosfera opprimente di un paese impreparato e ignaro che scivola progressivamente in una guerra disastrosa. Con una prefazione di Sergio Romano e uno scritto di Katia Lysy, nipote di Iris Origo, si tratta di un importante complemento del best seller di Iris Origo, Guerra in Val d’Orcia, ormai diventato un classico.
L’autobiografia di Iris Origo, in cui scrive dell’infanzia trascorsa in Europa e in America e poi della sua vita in Toscana, nella grande proprietà agricola di La Foce. Qui si dedicò, insieme al marito Antonio, all’arduo compito di bonificare una terra povera e incolta e migliorare le condizioni di vita della popolazione locale.
Un classico della seconda guerra mondiale, questo diario è il racconto semplice ed elegante della vita quotidiana a La Foce, in Toscana, diventata una terra di nessuno stretta tra l’invasione straniera e la guerra civile. “Il fedele resoconto della marchesa Origo è uno di quei rari e preziosi documenti che raccontano la verità storica con la maestria artistica dello scrittore: una nobile testimonianza di tempi ignobili” (Helen Wolff).
Iris Origo, illustre biografa e storica erudita, riscostruisce la vita e il mondo di un santo di rara simpatia. Nobiluomo e studioso, nato a Siena nel tardo Trecento, è stato definito il secondo fondatore dell’ordine francescano. Grazie al suo umorismo e la capacità di comunicare in modo semplice e diretto, era benvoluto dalla gente del popolo come dai dotti. Il libro ci dipinge un santo che è uomo del suo tempo, reso eterno dalla sua profonda umanità.
Un ritratto sensibile e brillante del malinconico, semi-recluso poeta italiano il cui genio, dolore e speranze frustrate trovarono sfogo in una poesia ammirevole per vivacità, intensità e una musicalità apparentemente senza sforzo. “Vivace e incredibilmente leggibile” (Peter Quennell).
Byron ambientato in una cornice tutta italiana, visto attraverso gli occhi dei suoi contemporanei mentre sprofonda sempre più nel labirinto della vita sociale e politica italiana. Il libro racconta soprattutto l’appassionata relazione sentimentale tra Byron e la contessa Guiccioli attraverso 160 lettere a lei indirizzate e alcune delle sue risposte. Vengono riportate anche lettere di Shelley, Mary Shelley, Lady Blessington, Lamartine e altri, oltre a brani tratti da diari e racconti italiani contemporanei e dagli archivi della polizia italiana e austriaca.
Considerato da Barbara Tuchman uno dei grandi esempi di libro storico del ventesimo secolo. “L’abilità di Iris Origo nel far rivivere una forte personalità come anche il tempo in cui vive, la sua città, il suo matrimonio, gli amici, i soci e gli affari, dà luogo a un’opera di straordinario interesse, con quella capacità di coinvolgere e intrigare il lettore che rende un libro eterno”. Datini era un mercante-banchiere fiorentino del XV secolo, una figura medievale di grande successo.
L’Italia durante la dittatura di Mussolini. Il libro presenta le storie toccanti di tre uomini che non si lasciarono intimidire, rifiutandosi di rimanere in silenzio, e di una donna, Ruth Draper, coinvolta nella lotta anti-fascista perché innamorata di uno dei protagonisti. Il racconto di Iris Origo è arricchito da quella capacità di immedesimazione che la rendeva un’amica impareggiabile e ci consegna un libro che ha il fascino della storia.